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Penne nere, la Storia continua
Alla sua ottantaduesima edizione, l'adunata nazionale degli alpini di quest'anno si è svolta a Latina
fotografie di: D.Papagni e C. Minichiello

11-05-2009 - E' stato un raduno molto apprezzato e sentito, con l'entusiasmo evidente di cittadini e sindaco, orgogliosi di ospitare rappresentanti di un corpo militare che sin dalla sua costituzione ha difeso i valori umani e della patria anche a costo della vita.
Arrivati da ogni regione d'Italia, gli alpini di ogni età e grado hanno "occupato" in modo pacifico la città per tre giorni, espandendo il loro modo gioviale nei paesi e borghi limitrofi, sino a Roma, dove anche a Fontana di Trevi hanno fatto sentire i loro canti, sotto lo sguardo e gli obiettivi di turisti stranieri.
Molti sono stati i momenti di grande emozione: dalla visita ai territori della bonifica pontina voluta da Mussolini, alla visita al cimitero americano a Nettuno; al lancio di paracadutisti nello stadio comunale, dove, oltre ai rappresentanti dell'ANPd'I, con i gruppi di Latina e Montagnana, abbiamo potuto ammirare anche il lancio di alpini del 4° Reggimento Paracadutisti Alpini Ranger di stanza a Bolzano.
Il comandante ten,col Giuseppe Montalto, il decano del Rgt lgt Claudio Lizzi, il cap. Giovanni Diomajuta, il cap. Andrea Lorè e il mllo capo Roberto Galesso, decollati dall'Aviosuperficie di Nettuno con il Pilatus Porter della Scuola di paracadutismo Crazy Fly, hanno compiuto un perfetto atterraggio scatenando applausi di ammirazione nello stadio affollato.
Ad assistere ai lanci era il sindaco Vincenzo Zaccheo, giunto per l'occasione in bicicletta, che con la sua costante presenza, ha voluto, testimoniare l'orgoglio di Latina per avere gli alpini in "casa":
"Il ricevere il testimone da Bassano, città in cui si è svolta l'adunata del 2008, ha un grande significato, perchè in quella terra son state scritte pagine gloriose della nostra storia Patria e perché molti tra coloro che accettarono la sfida contro la palude erano proprio Alpini. E siamo grati agli Alpini che contribuiscono a custodire e diffondere l'amor di Patria ed i sentimenti nobili nella società civile di cui si avverte disperato bisogno".
Altri momenti emozionanti hanno vissuto i cittadini di Latina, ascoltando i cori di montagna, perfettamente eseguiti dai gruppi di Latina, di Valcavallina (Bergamo) e dall'Edelweiss di Bassano del Grappa, nel Teatro Gabriele d'Annunzio, sul cui palco Nelson Cenci, reduce della campagna di Russia, ha recitato una sua poesia dedicata agli amici morti tra i ghiacci del Don.
Ed ancora emozioni, domenica, alla sfilata per le strade di Latina, dove la folla assiepata lungo il percorso ha applaudito gli alpini di tutte le regioni d'Italia, al passo segnato dalle fanfare.
A seguire lo scorrere di uomini e bandiere, dalla tribuna insieme al sindaco e visibilmente emozionato, era il senatore Giovanardi, in divisa da Carabiniere in congedo.
Nella mattinata avevano presenziato anche l'on. Gianfranco Fini, presidente della Camera dei deputati e il ministro della Difesa Ignazio La Russa.
A disposizione del pubblico la "cittadella militare" allestita per l'occasione, al cui interno un percorso storico-fotografico dedicato agli alpini e gli stand di tutte le specialità del Reggimento hanno direttamente coinvolto grandi e piccini.
Particolare interesse, oltre a una mini palestra di arrampicata, ha ottenuto il 4° Reggimento "Battalpar" che ha riprodotto un ambiente ostile, simulando con la partecipazione di civili presenti, la liberazione di un ostaggio, utilizzando tecnica realistica, anche con l'uso di armi e munizioni depotenziate, idonee alla simulazione.
La sera di domenica, lo scorrere dei camper su cui gli Alpini erano giunti venerdi sera, ha segnato la fine dell'intensa tre giorni, in cui l'invasione pacifica ed allegra ha dato modo di assistere a scene di gioia di vivere: dal bicchiere di vino al ballo improvvisato, dal paiolo sul fuoco a cuocer polenta sul marciapiede, alle scorribande su trenini improvvisati, di trattori e carretti, con le immancabili botti e damigiane piene di vino.
Maria Clara Mussa


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